L'Art Déco ed il suo stile unico: ideale anche per le case di oggi

I clienti di Grand Vintage mi offrono sempre interessanti spunti di riflessione sull’andamento del mercato dell’arredamento e dell’interior design nel vasto mondo del “vintage”. Dal mio “osservatorio” noto ad esempio un particolare interesse verso mobili e complementi d’arredo appartenenti all’Art Déco o ad uno stile più Contemporary ma che ne richiama gli elementi. Da qui spontaneo è stato il desiderio di scrivere un articolo per approfondire l’argomento con tutti gli appassionati dell'interior design che ci seguono e i semplici curiosi dell’affascinante mondo del design vintage!

Dunque, lo stile Art Déco nacque in Francia intorno al 1910, ma divenne popolare tra la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, a seguito dell’Exposition Internationale des Arts Décoratifs et Industriels tenutasi a Parigi nel 1925.

È interessante sapere che l’Expo parigina fa seguito a quella del 1902 tenutasi a Torino, in cui furono stabilite le basi di un regolamento molto rigido: “accetteremo solo ed esclusivamente opere artigianali che evidenzieranno un rinnovo estetico delle forme. Qualsiasi imitazione di stili passati o produzione industriale priva di ispirazione artistica verrà rifiutata”.

A questo punto, uno si può legittimamente chiedere chi, tra i Francesi e gli Italiani abbia realmente generato lo stile Art Déco... E’ nato in Francia, come si pensa comunemente, o piuttosto è stato concepito in Italia?

Qualunque sia la risposta, questo linguaggio artistico, diventato anche stile di vita con i famosi "Roaring Twenties", ha già raggiunto i 100 anni, se non di più, ed è ancora assolutamente in auge! Ma cosa lo caratterizza? Sicuramente un fascino glamour decadente, fatto di forme geometriche applicate all’architettura, al design, all’arte, alla moda. Concretamente, l’Art Déco si trova in così tanti luoghi e oggetti, che spesso neanche ce ne accorgiamo.

Posso citare alcune delle opere Art Déco che abbiamo incosciamente apprezzato senza sapere che appartenessero a questo stile: gli arredamenti dei transatlantici che hanno solcato l'oceano dopo il più conosciuto Titanic, ma che non sono stati meno eleganti nei loro interni: il Fiat Rex, il Normandie (in foto il salone della prima classe), la Queen Mary sono solo alcuni fra quelli che hanno fatto "galleggiare" saloni impreziositi da lussuosi pannelli decorativi e sale da pranzo ricche di poltrone in stile;

il cinema Lux palazzo di Piazza Piemonte 10 a Milano è uno stupendo esempio di architettura Art Déco;

a Torino; le tante stazioni della metropolitana parigina, le cui insegne e inferriate non lasciano dubbi.  

Se “la vera eleganza consiste nel non farsi notare” (cit. George Brummel), l’Art Déco è uno stile di grande raffinatezza e classe, al punto che non è per nulla invecchiato e tanti di noi cercano di arredare il loro interno con mobili e oggetti di tale tendenza.

Credo che il fatto di vestirsi, truccarsi, decorare o ammobiliare la casa in stile Art Déco sia senz’altro una riflessione intellettuale che si proietta nel passato, nella ricerca di alcuni valori di un secolo fa  e di una certa nostalgia di un periodo felice. I francesi li chiamano persino “Les années folles” in quanto sembra che la gente fosse più spensierata di oggi e riusciva a divertirsi meglio. Considerando i tempi che attraversiamo, non è difficile crederlo. A Parigi erano gli anni del Moulin Rouge e dei “bals populaires” della domenica, quando la gente, vestita con grande eleganza, si ritrovava sui bordi della Seine per ballare a tempo di musica jazz e bere Champagne.

Come fare per avere un arredamento con un design  Art Déco nella propria casa?

L’Art Décò tradizionale preferisce materiali come il vetro, l’acciaio, il cromo, il legno intarsiato, associati ad elementi naturali come la giada, l’argento, l’oro e l’avorio. Gi elementi figurativi più caratteristici sono le forme a scacchi, zig zag, motivi a "V".

Si possono trovare esemplari di arredo in stile Art Déco di recente realizzazione, o unsigned oppure realizzati da importanti designer come Jean Dunand, Jacques-Emile Ruhlmann, Eileen Gray,dell'epoca solo per citarne alcuni.